“IO, BÜCKLER, OVVERO IL CITTADINO CHE NON CAPISCE”, di Johannes Bückler

Johannes Bückler dal Corriere della Sera del 30 agosto 2011

Giannelli dal Corriere della Sera del 30 agosto 2011


Caro direttore,
dopo aver ricevuto centinaia di mail (sto rispondendo a tutti, perché credo sia giusto, ma che fatica) ho pensato di scriverle una nuova lettera. Dovevo farlo per dare voce a tutta la gente che mi ha scritto.
Ma chi è veramente Johannes Bückler? Bückler non sono solo io. Bückler è il cittadino onesto che non capisce perché, se l’onestà paga, a vivere meglio è spesso chi onesto non lo è. Bückler è il cittadino che non capisce come mai lo Stato, se è in difficoltà, non cominci a chiedere di più a chi ha di più e non sempre a chi dichiara di più. Bückler è il cittadino che si chiede perché una parte del Paese non paghi le tasse («perché la politica disperderebbe altri soldi dicono»), ma continua a utilizzare strade, scuole, ospedali senza dare niente in cambio. Bückler è il ristoratore onesto che, oltre a fare il miglior caffè della zona, non dorme la notte per pagare le tasse e adempiere a tutti gli obblighi fiscali, mentre il ristoratore vicino dorme tranquillo, gira in Suv e un motivo ci sarà pure. Bückler è il cittadino che sente parlare continuamente di informatica, nuove tecnologie e non capisce perché non si riescano a incrociare quattro dati tra database per aiutare la lotta all’evasione. Bückler è il cittadino stupito, che ascolta in Tv un sottosegretario proporre un condono tombale al quale, secondo lei, «aderirebbero oltre 20 milioni di italiani» mentre di tombale dovrebbe esserci solo la sua carriera politica. Bückler è il cittadino con il mal di denti che si sente fare un preventivo di 4.000 euro, «però senza fattura risparmia il 20%» e non capisce perché lo Stato non metta in piedi questo benedetto conflitto di interessi. Bückler è l’invalido che non comprende perché qualcuno gli stia portando via risorse con una falsa invalidità. Bückler è il cittadino malato, che si sente rispondere dalla stessa struttura «per l’esame ci vogliono sei mesi, però se lo fa privatamente domani mattina è libero» (Pensate una parolaccia, quella che volete). Bückler è il pensionato stanco, che non capisce perché dopo una vita abbia in mano nella sala d’aspetto di un ospedale, per prenotare una visita medica, un biglietto con scritto «112 persone davanti a lei». Bückler è il pensionato che si chiede come mai venga pian piano isolato, quando potrebbe essere una grande risorsa per questo Paese. Bückler è il cittadino giovane, che vorrebbe avere una voce in capitolo quando si parla il suo futuro. Bückler è il cittadino che si chiede come mai nel suo Paese le vittime siano meno rispettate dei loro aguzzini. Bückler è il contadino che non capisce quando in banca sente parlare dei «danni dei derivati», visto che gli unici derivati che conosce sono quelli del suo latte e non hanno mai fatto male a nessuno. Bückler è l’operaio che ha sempre costruito automobili, disposto a produrre di più, ma si chiede perché qualcuno non cominci a costruirle queste benedette automobili. Bückler è il cittadino che non capisce perché ci si riempia la bocca con la parola solidarietà verso villaggi e popoli lontani per poi non sopportare il vicino di casa e accorgersi dopo mesi della morte del pensionato che abita sullo stesso pianerottolo. Bückler è il cittadino esausto, che da 40 anni dai politici sente solo parlare di «aggiustamento dei conti» quando gli unici conti aggiustati sono stati i loro. Bückler è il cittadino preoccupato, che dal ministro delle Finanze si aspetterebbe di sapere cosa sta succedendo e si ritrova con una noiosa lezione di storia mal digerita persino sui banchi di scuola. Bückler è il cittadino incredulo, quando il suo ministro delle Finanze paragona la crisi ad un videogame con alcuni mostri ancora vivi, e sorride orgoglioso guardando il suo nipotino di 5 anni non lasciarne in piedi nessuno mentre gioca. Bückler è il cittadino che sa che due sole cose tengono insieme i popoli di una nazione: la moneta e i comuni. Visto che la moneta ce la siamo giocata perché dovremmo cancellare l’unica cosa che dà ancora un’identità alla nostra gente? Bückler è il cittadino che non capisce perché un ministro chiami «fannulloni» tutti i dipendenti pubblici invece di fare dei distinguo, ricordando l’infermiera che tanto si è prodigata per ridargli serenità, senza lamentarsi degli orari e di un misero stipendio. Bückler è il cittadino esasperato vedendo uno spettacolo di una maggioranza contro maggioranza, opposizione contro opposizione, maggioranza contro opposizione e si chiede quando si decideranno a fare qualcosa per questo Paese invece di litigare. Bückler è il cittadino che ha sentito per mesi, da parte dei politici, parlare finalmente dei tagli ai loro privilegi e non capisce quale strana malattia abbia loro fatto perdere la memoria così rapidamente. (Ad essere sinceri questa la capisce perfettamente). Bückler è il cittadino preso per i fondelli, quando sente i politici dire che il Presidente Napolitano ha perfettamente ragione. «E allora perché diavolo non fanno mai quello che dice, accidenti». Bückler è il cittadino che non capisce come ne uscirà la classe politica da questo brutto momento, ma di come ne uscirà lui e tutti gli italiani, ha comunque qualche vago sospetto. Bückler è un cittadino che di fronte a tutti questi dubbi, vigliacco se ci sia qualcuno che gli dia delle risposte. Bückler è un cittadino normale, arrabbiato, stanco, che vorrebbe gridare forte almeno una volta «ADESSO BASTA».
Un caro saluto
Un Johannes Bückler

Informazioni su QuintoStato

Corro, leggo, scrivo, racconto. Negli anni ho svolto un percorso che ha intrecciato attività politica, professionale, didattica e di ricerca. Laureato nel 1997 in Storia contemporanea a Bologna, ho conseguito successivamente il dottorato in Storia Costituzionale e Amministrativa presso l’ateneo di Pavia e svolto attività di ricerca per l’Università di Modena e Reggio Emilia. Ho pubblicato sei monografie, curato volumi, mostre e allestimenti museali sulla storia del Novecento e pubblicato una ventina di saggi e articoli su riviste scientifiche e annali di storia contemporanea. Sono autore di spettacoli teatrali e history telling. Sono dipendente della Regione Emilia-Romagna.
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21 risposte a “IO, BÜCKLER, OVVERO IL CITTADINO CHE NON CAPISCE”, di Johannes Bückler

  1. Angelo ha detto:

    durante le 2 settimane di vacanza ho letto le “lettere” che JB ha scritto al Corriere della Sera, ed ogni volta mi ritrovavo d’accordo.
    Un altro Johannes Bückler

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  2. Gaspare Calafiore ha detto:

    Carissimo JB,credo che manchino da tanto tempo gli”animali” politici:da Nenni a De Gasperi,da Togliatti a Don Sturzo,da Einaudi ad Andreotti a Craxi,indipendentemente dal colore politico.Io che mi occupavo di sanità,ho sempre sostenuro che dovrebbe essere la prima industria italiana per fatturato (ma premetto che non sono politicizzato).B asterebbe che tutti lavorassero e che ognuno facesse il proprio lavoro.Io non spero piu’.Ai giovani nuovi la speranza di un futuro serio.

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  3. gaetanino ha detto:

    su quanto scrive Buckler tutti gli italiani, quelli onesti e seri, non possono che essere d’accordo, ed io credo di essere tra questi.

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  4. Stefano ha detto:

    una lettura illuminante!!!!

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  5. angela multari ha detto:

    sono una casalinga di genova ,ho letto l’artocolo di JB, e mi trovo perfettamente d’accordo con quanto scritto. sulla sanità ci stanno spingendo verso le strutture private, chi non può crepa.
    saluti da Angela

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  6. lucina cremona ha detto:

    JB è una sorta di Jack Folla: lo ricordate ??? uno che manca !!! io invece sono in una immensa crisi di identità perchè sono andata da uno specialista medico che ha chiesto 200 euro con fattura e 100 senza!!! La mia crisi nasce dal fatto che sono stata costretta ad accettare il ricatto, richiesto in denaro contante, per non lasciare tracce per un motivo molto semplice 200 euro sono un terzo della mia pensione e non presentando il 730 non ho nessuna possibilità di recuperare un po’ di euro. Sono cosciente che permetto a lui di evadere, di vivere da pascià nel centro della città e che questo comporta il pesante balzello del pagamento tasse di noi onesti a cui prelevano le tasse alla fonte. Ma che altro fare quando il reddito è limitato e le spese sempre più alte ?? So di non essere sola ma questo non mi consola per niente. Noi siamo veramente vessati da tutti: i politici disonesti, i professionisti, i bottegai e tutta l’allegra compagnia di evasori e malfattori!! Tra l’altro ho notato che da quando se ne parla, con spot tv e tutto il resto, questi ladroni sono in aumento: persino il parrucchiere cinese si è adeguato e non rilascia piu’ lo scontrino fiscale !!! Non ditemi che bisogna denunciare: scusate ma paghiamo o no strutture statali preposte per queste verifiche? possibile che non notino mai il divario tra uno stile di vita ricco e una denuncia dei redditi povera ? Sono stanca anch’io e di tutto, compreso Pannella, a cui mando tutto il mio grande rispetto, perche’ fa l’ennesimo sciopero della fame per le condizioni delle carceri !!!! Stessa storia dagli anni ’70! Non è lui il problema, ma il fatto che nessun governo da allora abbia mai fatto una seria riforma!!! E noi nel mezzo …… Eppure siamo un grande paese fantasioso, immaginifico, il ns DNA è rinascimentale!!! Non dimentichiamolo per favore !!! Troviamo una soluzione, una buona soluzione !!!

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  7. Stellina ha detto:

    Quando senti un ristoratore che ti dice che gli conviene pagare la multa dopo verifica finanza di 300.000(trecentomilA euro!,,) e dichiarare il minimo indispensabile, che ha appartamenti a new york da diversi milioni di dlrs e altri posti all’estero tu che pensi?…io mi sento così fesso…..mi consolo non andando più a mangiare da lui….magra consolazione….

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  8. Gianpiero ha detto:

    Caro JB, spero non ti dispiaccia se ho girato la tua lettera a un po’ di amici… Ma non possiamo creare un movimento che sia insieme alieno dalla politica quanto un marziano ma anche immerso nella politica come un fiume sotterraneo di acqua pulita? Quaalcosa che scuota dal torpore, dall’indifferenza, dall’inerzia migliaia o milioni di persone stanche e logorate. E’ necessario avere un programma di cose da fare, perchè se no si finisce come Beppe Grillo a fare la macchietta sui palcoscenici. E’ necessario sapere cosa si vuole ristrutturare, cosa si vuole abolire, cosa si vuole introdurre. L’alternativa è la rivoluzione francese, con la ghigliottina e il Terrore. Ne è uscito Napoleone, e non è dir poco.

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  9. giovannitaurasi ha detto:

    @Lucina: grazie per la sincera testimonianza. A molti è capitato di trovarsi nella medesima situazione (anche a me), ma pochi hanno il coraggio di ammetterlo. Come è stato scritto, concordo con chi sostiene che finché non si crea un conflitto di interesse tra esercente/professionista evasore e consumatore non se ne esce e non si trova il modo di far pagare a tutti le tasse (e fare così in modo che tutti ne paghino meno).
    @Gianpiero: d’accordo con la Rivoluzione francese, partiamo dalla convocazione di quello che oggi è il quarto stato del secondo millennio (precari e giovani generazione inoccupate), ma fermiamoci ben prima del Terrore e della ghigliottina. A Robespierre io ho sempre preferito Danton… anche se vorrei evitare di fare la fine di entrambi!
    GT

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    • Gianpiero ha detto:

      Bene: allora ecco il primo obiettivo: il conflitto di interessi: Sia quello che riguarda B – ma quello sarà un osso duro – sia quello che invece riguarda tutti i consumatori. Quando viene l’idraulico (è un nome a caso) in casa a fare il preventivo, e si accetta 100 invece di 200 perchè senza fattura è meglio, al momento di pagare gli si fanno trovare i finanzieri….Poib se uno fa il passaparola con i colleghi, allora tutti si mettono addosso la strizza, e certe propostenon si fanno più. Io sono disposto a spendere 200, se so che poi l’idraulico le tasse le paga, perchè so che quello che pagherà lui non verrà più richiesto a me.

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  10. Beba Cittone ha detto:

    Sono anche io Johannes Bückler
    Ho condiviso la lettera su fb x divulgarla anche a chi non legge il Corriere.
    Cos’altro posso dire se non che sono d’accordo al 100%

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  11. Luigi E. Picasso ha detto:

    Johannes Bückler, come me, non capisce tante cose. Ma almeno lui ha capito perché i dipendenti pubblici si, e gli altri no? (ovviamente parlo del contributo di solidarietà)
    Luigi E.

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  12. Felice Patruno ha detto:

    Sei grande, vorrei pero’ anche una interpretazione piu’ cattiva delle nefandezze che i nostri 945 parlamentari commettono ogni minuto. Troviamolo noi un sistema x mandarli tutti a casa. Cosa ne dici di un referendum? Grazie da happy46.

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  13. Demetrio Mylonas ha detto:

    [L’] ho sentito stasera, dal vivo, alla trasmissione “piazzapulita” di La7.
    Non ha[] sbagliato una virgola. Ha[] ragione su tutto. Condivido perfettamente.
    Purtroppo i nostri politici, soprattutto chi ci governa, pensano ai fatti loro e non a risolvere i problemi della gente.
    Grazie.
    Demetrio

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  14. giovannitaurasi ha detto:

    Da qualche giorno JB ha attivato un blog all’indirizzo http://www.noisiamobuckler.org/. Il blog è fatto molto bene ed è aperto a commenti e contributi. Di recente ha pubblicato anche un mio commento sulla violenza di Piazza San Giovanni, perciò a volte pubblica anche contributi che non hanno strettamente a che fare con le questioni di politica fiscale. Da parte mia, come in passato, riproporrò qualcuno dei suoi commenti più interessanti. Consiglio a tutti di visitare il suo blog e di leggere l’istant book che ha pubblicato col Corsera e di cui ho fatto una recensione che si può leggere cliccando qui.
    GT

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  15. fanny ha detto:

    fino a quando il 10% impone le sue scelte al restante 90% e l’unico risultato è sentire il raglio dei cicisbei di turno, l’amara consolazione resta col l’espressione:

    BUONANOTTEPOPOLO

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  16. Jutta ha detto:

    LA LETTERA DI OGGI 25 NOV. 011 è FANTASTICA!!
    MAGARI TUTTI LA PENSASSERO COSI
    JUTTA DA BERGAMO
    UN ALTRO JOHANNES BUECKLER, MEGLIO JOHANN-A- BUECKLER

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    • giovannitaurasi ha detto:

      Per chiarezza, mi permetto di riportare in calce la lettera a cui si riferisce Jutta/Johann-a.Buckler, in attesa che sia proposta anche sul sito del nostro amico JB che seguiamo sempre volentieri http://www.noisiamobuckler.org/

      Lettera di JB al Corriere del a Sera del 25 novembre 2011

      Elogio della Finanza (che stana gli evasori)
      Caro Direttore,
      sembra passata un’enormità di tempo dall’ultima lettera di Bückler e non solo in senso letterale. Credo sia doveroso iniziare con un augurio al nuovo governo con la speranza che nei prossimi provvedimenti, oltre al rigore e allo sviluppo, un posto sia riservato all’equità. Sono fiducioso. Alcuni lettori mi hanno inviato mail del tipo «La smetta di scrivere di evasione che mi fa venire il mal di fegato». Oggi però le scrivo per fare qualcosa che difficilmente si vede in questo Paese. Che cosa? Smetterla di occupare parcheggi per invalidi senza averne il diritto? Smetterla di alzare gli abbaglianti quando c’è un posto di blocco? Smetterla di raccontare barzellette sui carabinieri quando l’unica barzelletta è lo stipendio che percepiscono rispetto al rischio che corrono? No, niente di tutto questo. Oggi voglio fare un elogio pubblico. Un elogio alla Guardia di finanza. Ok, lo so che non è usuale. Lo so che ultimamente la difesa delle istituzioni era diventata un optional. Però fra notizie di crisi, debiti, spread, tangenti sui media spiccano notizie che fanno ben sperare. Leggo. La Gdf scopre una maxi evasione a Torino per 100 milioni di euro. Scoperta dalla Gdf un’evasione fiscale per 15 milioni e un’altra per 5 milioni a Bergamo. Imprenditore smascherato dalla Gdf di Brescia dichiara di non aver mai pagato tasse da 20 anni. Per non parlare di una coppia di Venezia che dichiarava 6 euro (si, proprio 6 euro) e la Gdf ha scoperto tasse non pagate per 11 milioni di euro. Capisce, caro Direttore, quando Bückler parla di dichiarazione dei redditi che non corrispondono alla realtà? Comunque, tornando all’elogio, questi successi della Gdf, se da una parte denotano quanto siano radicati certi comportamenti, dall’altro sembra far intendere che qualcosa si stia muovendo. Non fosse altro per la reazione di rabbia e non di giustificazione che ha avuto questa volta la maggior parte dei cittadini. Magari ci sarà ancora qualcuno che di fronte a fatti di questo genere alzi la voce invocando «hanno evaso per sopravvivere», ma in questo caso prendendo spunto dal grande Totò, Bückler risponderebbe: MA MI FACCIA IL PIACERE!!!!
      Johannes Bückler

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  17. Johannes Bückler ha detto:

    Grazie Giovanni per l’attenzione che poni sempre ai Bückler e anche, come ha ben capito Jutta, alle Bückler. Grazie a Demetrio per aver apprezzato l’intervento su La7. Credo però rimarrà l’unico. Ieri Bückler ha rifiutato l’ennesimo intervento (questa volta alla radio). Come ho più volte ripetuto, Bückler non è nato per avere notorietà personale, ma per dare voce a chi non ha più voce da molto tempo. Per questo invito tutti ad intervenire in diretta alle radio (molte permettono interventi agli ascoltatori) o scrivere ai giornali, presentandosi o firmandosi “Un Johannes Bückler”.
    Magari (è un sogno) può nascere qualcosa di importante e avere tutti, l’attenzione che meritiamo.
    A Giovanni complimenti per il nuovo “look” del blog.
    Un caro saluto a tutti
    Johannes

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  18. Omonimo ha detto:

    Buongiorno Giovanni, le scrivo sia per complimentarmi con Johannes per le sue splendide lettere, sia per segnalarle, a proposito dell’Italia (anzi degl iitaliani) di cui vergognarsi, la notizia (della scorsa settimana) della coppia di coniugi veneziani che hanno evaso le tasse per ben 65 milioni di euro.
    Sin qui, in effetti, niente di nuovo all’orizzonte.
    La vera notizia, a mio parere, è un’altra. E davvero meritevole di approfondimenti.
    Gli smemorati veneti avevano denunciato nel 2010 solo 5 euro.
    Straordinario. Voglio assolutamente vedere quelle dichiarazioni!
    Come si fa a guadagnare 5 euro (LORDI) in un anno? Per favore, devo sapere…
    Ipotesi mie.
    L’uomo ha lavorato per 30 minuti come cameriere. O per 1,5 secondi come avvocato. O forse ha aperto un negozio di viti e bulloni e lo ha chiuso immediatamente, il giorno stesso dell’inaugurazione, dopo la vendita della prima chiave inglese.
    O forse è stata la donna a mantenere la famiglia facendosi carico di quei 5 euro. Come?
    Contratto di apprendistato della durata di 2 ore da un parrucchiere cinese. O Guida turistica per un tour alla scoperta dei segreti della piazza di Ravarino di Carpi (durata del tour stimata 1,5 minuti).
    Mah… Per fortuna ci sono tanti Johannes Bückler
    Un saluto

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  19. Johannes Bückler ha detto:

    Caro Omonimo, prima di tutto grazie per i complimenti, anche se in fondo quelle lettere non le scrivo da solo, ma con l’aiuto di tutti i Bückler d’Italia. Per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi da 5 euro non dovrebbe stupirsi. In fondo hanno denunciato più del 50% delle società di capitali di questo Paese che denunciano perdita o reddito zero. Purtroppo la realtà è ben peggiore di quello che trapela.
    Un caro saluto
    Johannes Bückler

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