“PIÙ FIDUCIA IN NOI STESSI” di ALDO CAZZULLO dal Corriere della Sera del 24 (25 e 26) dicembre 2011

È il Natale più difficile, forse più amaro degli ultimi anni. Per chi ha perso l’azienda o il lavoro. Per chi deve rinunciare ad abitudini consolidate o ad aspettative legittime. Per rendersene conto basta camminare nelle strade di qualsiasi città italiana, seguire le traversie di chi non riesce a trovare regali a misura delle proprie tasche. Eppure c’è un regalo che tutti quanti noi possiamo farci, c’è un tesoro nascosto nel fondo della crisi italiana.
Non lo si trova nelle vetrine, non lo si può impacchettare, ma questo non diminuisce il suo valore, anzi. È la fiducia in noi stessi, nell’immenso potenziale di cultura, lavoro e sviluppo del nostro Paese. Che, com’è sempre accaduto, nei momenti difficili se non drammatici riesce a dare il meglio di sé.
Il 25 dicembre 2011 saranno passati — ce l’ha fatto notare un lettore, Giovanni Tagliabue — due terzi di secolo dal 25 aprile 1945: un lungo periodo di pace; bene che non è acquisito per sempre. Ma la Milano preoccupata di questi giorni è in realtà un giardino dell’eden rispetto a quella semidistrutta dei Natali di guerra e del dopoguerra. Eppure la città ferita dall’occupazione nazista e dalle bombe era percorsa da un’attività febbrile, da un fremito di energia, Strehler e Grassi ripulivano i muri delle camere di tortura per farne un teatro, migliaia di piccoli imprenditori e di operai si impegnavano nella ricostruzione. L’Italia della Resistenza ha vissuto momenti più difficili di quelli di oggi senza perdere la serenità e la fiducia, sentendo che proprio nell’ora più cupa si gettavano le fondamenta di un’era nuova, in cui si sarebbero aperti spazi di libertà, democrazia, crescita.
L’anno che si chiude sarà forse ricordato come l’avvio di una nuova ricostruzione. Un anno difficile, segnato da cinque manovre, che ha imposto sacrifici a chi aveva già dato molto. Ma anche un anno in cui il Paese si è ritrovato unito, oltre le contrapposizioni pregiudiziali. L’anniversario dei 150 anni è stato un successo. Ci si è resi conto che davvero — come ci hanno insegnato Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano — siamo più legati all’Italia di quanto amiamo riconoscere. Vicissitudini politiche che avremmo preferito non dover raccontare hanno portato a un assetto nuovo, in cui i principali partiti — bene o male — collaborano per uscire dall’emergenza. Ma non saranno un partito o un governo, da soli, a trarci dai guai. È dentro di noi che dobbiamo ritrovare la serenità e la fiducia di cui i nostri padri furono capaci. Proviamo a pensare alle volte in cui, all’estero, abbiamo detto che siamo italiani, e ci hanno sorriso. Pensiamo alla grande domanda di Italia che c’è non soltanto nel resto d’Europa o in America ma anche nel mondo di domani; a quanti cinesi, indiani, brasiliani vorrebbero vestirsi come noi, comprare i nostri prodotti, adottare il nostro stile di vita. Questo mondo globale, che ci impaurisce e ci impoverisce, è anche una grande opportunità per l’Italia; perché un mondo che diventa sempre più uniforme, sempre più uguale a se stesso, guarda con ammirazione al Paese simbolo della creatività, del design, della fantasia, dell’arte, dell’estro, del gusto per il bello. Ricordiamoci chi siamo, e quanto possiamo fare. In tempo di crisi, non c’è regalo migliore. Ed è alla portata di tutti.

“PIÙ FIDUCIA IN NOI STESSI” di ALDO CAZZULLO dal Corriere della Sera del 24 (25 e 26) dicembre 2011

Informazioni su QuintoStato

Corro, leggo, scrivo, racconto. Negli anni ho svolto un percorso che ha intrecciato attività politica, professionale, didattica e di ricerca. Laureato nel 1997 in Storia contemporanea a Bologna, ho conseguito successivamente il dottorato in Storia Costituzionale e Amministrativa presso l’ateneo di Pavia e svolto attività di ricerca per l’Università di Modena e Reggio Emilia. Ho pubblicato sei monografie, curato volumi, mostre e allestimenti museali sulla storia del Novecento e pubblicato una ventina di saggi e articoli su riviste scientifiche e annali di storia contemporanea. Sono autore di spettacoli teatrali e history telling. Sono dipendente della Regione Emilia-Romagna.
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2 risposte a “PIÙ FIDUCIA IN NOI STESSI” di ALDO CAZZULLO dal Corriere della Sera del 24 (25 e 26) dicembre 2011

  1. flavio ha detto:

    ..andrebbe letto a scuola..!!…grande Cazzullo

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  2. Andrea ha detto:

    Andrea
    buon giorno, aprofitto di questo spazio, forse in modo improprio ma solo per complimentarmi (con Aldo Cazzullo, Ndr), in ritardo per il libro “viva l’italia”. Ritengo anch’io che alcune pagine andrebbero lette a scuola; ma il mio commento è legato anche agli ultimi eventi di cronaca e mi riferisco principalmente al naufragio della “costa concordia”. Il legame, forse forzato, l’ho trovato nelle righe del libro (di Aldo Cazzullo, Ndr) e piu’ in particolare nel leggere gli atti eroici di tanti tenenti, sottotenenti, soldati semplici, volontari che con gesti estremi hanno dato esempio e lustro alla nostra storia; ecco diffronte a tanta grandezza ci siamo di colpo ritrovati a valutare l’operato del comandante schettino e della sua incapacità di gestire l’emergenza. Probabilmente il comandante schettino, che ovviamente non è e mai sarà un italiano perfetto così come tanti altri e forse anche il sottoscritto, era solamente una persona non adatta al ruolo affidato. Questo in fondo è il nostro male peggiore. Avere spesso, al posto giusto, al momento giusto, la persona sbagliata, quella che prende la decisione sbagliata. Ma probabilmente la decisione sbagliata era gia stata presa tempo fa’ nel valutarlo idoneo al comando.
    Saluti andrea pilia cagliari

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